Ipnosi e psicoterapia a Cagliari

lunedì 16 dicembre 2013

Ipnosi regressiva: correnti di pensiero, diatribe e... altro!

Buongiorno lettori e lettrici,
sapevate che non tutti gli ipnotisti praticano l'ipnosi (regressiva) allo stesso modo? Ci sono delle diverse scuole di pensiero, differenze teoriche e pratiche che è bene che tutti voi conosciate.
Prendiamo come primo estremo Brian Weiss (foto a sinistra), l'autore più noto al grande pubblico per i suoi libri sull'ipnosi regressiva. Sul suo sito personale viene riportato questo: "Come psicoterapeuta tradizionale, il Dr. Brian Weiss era stupito e scettico quando uno dei suoi pazienti cominciò a ricordare traumi di vite passate che sembravano essere la chiave dei suoi incubi ricorrenti e attacchi di ansia. Il suo scetticismo fu eroso, però, quando la paziente cominciò a canalizzare messaggi dallo "spazio tra le vite", che contenevano notevoli rivelazioni sulla famiglia del dottor Weiss e il suo figlio morto. Con l'utilizzo di terapia della reincarnazione, fu in grado di curare il paziente e imbarcarsi in una nuova fase, più significativo della sua carriera".

Il principio è abbastanza lineare: l'ipotesi è che un trauma o più traumi della vita passata generino, per un discorso karmico, delle ripercussioni nella vita attuale sotto forma di sintomi. Weiss fa tornare indietro la persona all'origine del suo problema, la persona rivive ciò che accadde nella vita precedente, quindi ritorna nel presente senza sintomi.
Per intenderci, Weiss parla anche di "channelling", in italiano "canalizzazione", parla di "masters", cioè maestri dell'aldilà che comunicano con lui attraverso i pazienti in trance. In alcune interviste egli appare un uomo di grande spiritualità che si avvicina più a un mistico che uno psicoterapeuta, cosa che crea non pochi conflitti deontologici con una professione dello psicoterapeuta che su questo deve mostrarsi -per il codice deontologico- neutrale politicamente e religiosamente.  Riporto alcune sue frasi:

"And when you start talking about other states, there is no space, there is no time. It's all happening now. This is our conception of God and of nature beyond the three-dimensional. That's the fascinating correlation that physics is starting to prove. 

In mystical Christianity, Buddhism, Hinduism, this is all part of the esoteric tradition: There is not time, no space, we're all connected". 
Brian Weiss nei suoi seminari usa spesso delle tecniche di induzioni di gruppo, di rilassamento e meditazione, e in un libro della Mondadori è stato inserito un cd di autoipnosi per praticare da soli l'ipnosi regressiva.
Può piacere (di sicuro è affascinante) o non piacere, ma Weiss si piazza dalla parte esoterica dell'ipnosi, pseudoscientifica o "alternativa".



Dall'altra parte  c'è l'aspetto scientifico dell'ipnosi, accreditato a livello internazionale e accademico, con i grandi nomi dell'ipnosi come il prof. Camillo Loriedo (nella foto, presidente dell'International Hypnosis Society), prof. Giuseppe De Benedittis, dott. Emanuele Del Castello e altri. Questa parte ritiene che il fenomeno della regressione d'età alle vite precedenti non sia una dimostrazione attendibile della reincarnazione, ma una creazione fantastica dell'inconscio. E tirano in ballo dei discorsi "scomodi" per l'altra parte, che hanno avuto delle ripercussioni giuridiche non indifferenti, come i falsi ricordi e l' amnesia della fonte.
Come si relazionano le due parti?
Tendenzialmente si ignorano, a volte si fanno la guerra. Se non ci credete, leggete l'intervista del prof. Loriedo qui 
Il successo travolgente di Brian Weiss non è indice di attendibilità delle tesi che egli propone, ma di un fascino verso l'ignoto e il controverso che catalizza l'interesse delle persone. Lo stesso è accaduto con noti personaggi televisivi come la catalizzatrice e medium Rosemary Altea e il famoso Uri Geller, entrambi messi alla sbarra dall'illusionista nonché noto debunker James Randi (nella foto), che li ha sfidati con la famosa
One Million Dollar Paranormal Challenge, il premio di un milione di dollari messo in palio dalla sua fondazione, la James Randi Educational Foundation, che sarà dato a chiunque sia capace di mostrare, in condizioni scientificamente controllate e preventivamente concordate fra le parti, un qualsiasi fenomeno paranormale di qualunque tipo, o legato all'occultismo, oppure un miracolo.
Per ora il milione di dollari non è stato ancora assegnato a nessuno.
Quindi cosa scegliere, da chi andare?
Se dovessi scegliere, e credessi nella reincarnazione, nessuna prova scientifica potrebbe mai farmi cambiare idea, tutt'al più indurmi qualche riflessione. Ma se avessi un problema da risolvere, preferirei la professionalità e serietà certificata di un Loriedo, piuttosto che pescare un nome dell'altra schiera che sempre più spesso corre il rischio di sconfinare nella ciarlataneria.
Ma questa è la mia scelta.
Ora fate voi la vostra. E se avete domande, scrivete qui sotto.

Dott. Delogu

giovedì 12 dicembre 2013

Sette sataniche, nuove religioni e ipnosi


Come fanno delle ragazze a entrare in una setta satanica, e dopo qualche tempo uccidere con una veemenza assurda una suora? Lavaggio del cervello? Ipnosi? Oppure una libera scelta? Vediamoci chiaro.

Il mondo scientifico e accademico, costituito in questo caso da psicologi sociali, psichiatri, sociologi delle religioni e giuristi è diviso tra chi sostiene le teorie del lavaggio del cervello e chi invece le critica, affermando che non vi è nessuna prova scientifica che queste tecniche funzionino.
L'APA (american psychology association) snobba il fenomeno dichiarandolo "non dimostrabile". Per contro ci sono state nei tribunali numerose cause con richieste di risarcimenti milionari per "manipolazione coercitiva" da parte di ex adepti a sette.
Tutto qui, direte voi?
No, ed ecco che voglio darvi alcuni spunti di riflessione per rispondere a questa domanda: le persone sono manipolabili? E' possibile in certi contesti indurre una persona a compiere delle azioni contrarie ai propri principi? O modificare il proprio modo di pensare in modo anche opposto rispetto a prima?
La risposta è sì, e non ha niente a che vedere con l'ipnosi. Qui sotto ci sono le prove.

http://it.wikipedia.org/wiki/Esperimento_Milgram Esperimento di Milgram: su 40 soggetti tra i 20 e i 50 anni il 65% andò avanti fino a somministrare la scossa elettrica più forte

http://it.wikipedia.org/wiki/Esperimento_carcerario_di_Stanford  Esperimento di Zimbardo: durò solo 5 giorni, con la comparsa di seri disturbi emotivi (gruppo degli studenti che faceva i carcerati) e atti di puro sadismo (gruppo di studenti che facevano i carcerieri).

http://it.wikipedia.org/wiki/Solomon_Asch Esperimento di Asch: il 75% si conformò almeno una volta alle pressioni del gruppo.

http://it.wikipedia.org/wiki/La_Terza_Onda un professore di storia crea un partito fittizio tra gli alunni di una classe, i quali entrano in una mentalità di squadrismo.

Se avrete avuto il tempo di leggere alcuni di questi esperimenti, capirete che in certe condizioni siamo condizionabili. Certo, tra il laboratorio e la realtà c'è una grande differenza, ma non deve stupire che in un gruppo (qualunque esso sia) con un capo  carismatico si rimanga coinvolti al punto che il nostro potere decisionale è depotenziato. Questo non toglie l'importanza della responsabilità individuale, del nostro potere decisionale, e non vuole essere in nessun modo una giustificazione per chi compie atti illeciti.

Tutto questo delinea un profilo che spacca in due la cultura popolare su ciò che accade nella realtà: certamente non è possibile in alcun modo creare un asservimento totale della persona mediante mezzi psichici, e probabilmente nemmeno con le droghe.
Quindi, per tutti coloro che pensano che l'ipnosi abbia il potere di entrare nella mente delle persone, manovrare qualcosa, e poi uscire senza che la persona sappia cos'è successo... mi dispiace ma non è così.
Ci hanno provato gli americani per 20 anni con tecniche decisamente più violente, che hanno ridotto persone in stato vegetativo, per intenderci.
Con l'ipnosi e la psicoterapia ipnotica è possibile risolvere tanti problemi, dagli attacchi di panico al dolore cronico, ma non manipolare le persone. Per lo meno, non nel mio studio.

Dott. Delogu

martedì 10 dicembre 2013

Impianti cerebrali e controllo mentale

Cari lettori,
vi ricordate Josè Delgado, neurochirurgo professore di fisiologia alla Yale University, autore di 134 pubblicazioni scientifiche sulla stimolazione elettrica cerebrale di cani, gatti, scimmie e pazienti psicotici e non psicotici?
Nella sua carriera l'applicazione a mio avviso più promettente era la stimolazione elettrica del sistema limbico in pazienti con depressione grave resistente a qualunque trattamento. In questi pazienti l'euforia generata dalla stimolazione dell'area deputata a quella funzione, era talvolta in grado di sovrastare i sintomi della depressione grave o dolore fisico. Delgado vedeva in questo tipo di pratica un impianto permanente, esattamente come oggi viene impiantato in via definitiva un elettrostimolatore midollare che mediante degli elettrodi impiantanti nella colonna vertebrale, trasforma il segnale del dolore in un formicolìo. Pratica clinica attuale nella terapia del dolore. In proposito potete leggere qui.
Delgado ha dato un forte contributo, assieme a pochi altri, allo sviluppo di quelli che oggi vengono chiamati impianti neurali che trovano applicazioni in medicina nella cura del Parkinson, ma soprattutto in casi di grave disabilità acquisita con perdita della vista o del controllo sensomotorio. In una parola, ragazzi, il futuro dal 2014 in poi.
Vale la pena comunque vedere coi propri occhi un video storico da archivio, che  rese Delgado, nel bene e nel male, famoso al pubblico, nel quale installò uno stimoceiver nel cranio di un toro, esattamente nella regione nel nucleo caudato, responsabile nel controllo dei movimenti volontari. Ad un certo punto, quando il toro va alla carica contro il manto rosso, Delgado preme un tasto, e il toro... si frena da solo. Delgado affermò che la sua carica aggressiva era stata inibita dalla scarica.
Minuto 3:31.
Sconsiglio vivamente di cercare o vedere altri video sui suoi esperimenti per i contenuti espliciti.

Buona visione e alla prossima.

Dott. Delogu










lunedì 9 dicembre 2013

Lavaggio del cervello: leggete qui.

Cari lettori,
quando parliamo di lavaggio del cervello pensiamo a certe pratiche coercitive segrete del governo americano per soggiogare la mente delle persone al fine di indurle a compiere qualche atto sovversivo anticostituzionale, come nel film The Manchurian candidate. Magari dicendo una parola chiave per attivare il programma inserito coercitivamente nella testa del povero malcapitato.
Ma c'è qualcosa di vero?
Purtroppo sì, per cui tenetevi forte e partiamo in questo viaggio verso il mistero, la politica internazionale e la manipolazione mentale.

Il progetto segreto della CIA è stato ufficialmente declassificato col nome in codice di Progetto MK ultra, suddiviso in 149 sottoprogetti, cominciato negli anni 50 e terminato ufficialmente nel '73. L'obiettivo era di scoprire sistemi di controllo biologici, radiologici e chimici che potessero controllare la mente umana sotto copertura, in risposta ai tentativi di "riforma del pensiero" svolti in Russia, Cina e Corea del nord durante la guerra fredda (vedi Riforma del pensiero in Cina). Obiettivo ultimo era la manipolazione mentale di leader stranieri ostili all'America, portati in patria per scopi politici. Basti pensare che, parte del progetto, prevedeva degli schemi per narcotizzare Fidel Castro. Il progetto partì in un momento di forte pressione, quando l'America perse il primato dell'atomica, ed entrò in un clima di "paranoia", come definito da Rupert Cornwell, giornalista britannico capo del giornale "The Independent".

E' stato stimato che la CIA investì 87,5 milioni di dollari per scoprire sistemi di qualunque genere per controllare e influenzare la mente. Ci riuscì? Sì, parzialmente.

Implementò quindi una ricerca segreta a tutto campo, coinvolgendo prigioni, università, ospedali e case farmaceutiche. Nel 1975 gran parte dei documenti secretati vennero distrutti, e solo una parte venne resa nota alla stampa, rivelando materiale sconvolgente.

Presero perlopiù pazienti psichiatrici non consenzienti, sofferenti di disturbi minori come problemi di ansia o depressione post partum (e che credevano di essere curati per tali problemi), ma si fece ricorso anche a bambini orfani, impiegati della CIA, personale militare, agenti governativi, prostitute e malati mentali per studiare le loro reazioni.
Una parte della sperimentazione riguardava vari esperimenti con un cocktail di droghe come l'LSD e diverse sostanze psicotrope (eroina, anfetamine, MDMA, scopolamina, alcol etc.) con l'obiettivo di far rivelare informazioni a coloro sospettati di spionaggio. I risultati furono disastrosi, con diverse psicosi indotte da sostanze, suicidi, allucinazioni, o altre alterazioni che rendevano il soggetto una sorta di vegetale. 
Un settore preso in esame fu il tentativo di controllare il corpo e la mente umana mediante armi bio-elettromeccaniche. che attivassero certi comportamenti o registrassero certe attività. Tutto rientrava sotto il nome di  MKULTRA subproject 119. Prendendo in considerazione le ricerche del Dott. José Manuel Rodriguez Delgado sull'impianto di elettrodi cerebrali per il controllo di movimenti ed emozioni, la CIA compì esperimenti su impianti di elettrodi, sollecitazione attraverso microonde etc. 
A conti fatti si è dimostrato possibile con una serie di stimolatori cerebrali far contrarre dei muscoli, far esperire un'emozione, provare piacere, dolore, rilassamento o concentrazione semplicemente premendo un pulsante a distanza. Questo solleva degli enormi problemi etici e costituzionali di diritto della libertà individuale, ragion per cui questi esperimenti, al di là del progetto MK ultra, non hanno avuto seguito. 

In Canada il dott. Donald Ewen Cameron, responsabile del progetto MKultra, utilizzò dei sistemi a base di LSD, droghe paralizzanti, deprivazione sensoriale, privazione del sonno, violenza fisica e sessuale e ipnosi. L'uso della terapia elettroconvulsivante (elettroshock), veniva fatta con potenze 30-40 volte il normale voltaggio, portando i pazienti ad un coma indotto, per poi rinchiuderli in celle d'isolamento e fargli ascoltare per tempi lunghissimi comandi ripetitivi e rumori.

Il prezzo di questi esperimenti furono decessi e gravi disturbi psichici (incontinenza, paralisi, stato vegetativo permanente, amnesia).  In ogni caso, nessun controllo mentale.
L'ipnosi venne utilizzata per studiare l'ipermnesia verso stimoli visivi, per indurre sintomi ansiosi, e studiare la relazione tra personalità e suscettibilità ipnotica. Gli esperimenti ipnotici venivano effettuati in uno stato alterato di coscienza dato dalla somministrazione di un farmaco che induceva amnesia retrograda e anterograda (verosimilmente un farmaco ipnotico mischiato a una benzodiazepina). 

Concordo con il sociologo delle religioni Massimo Introvigne, quando afferma che "ogni persona ha il suo limite, e con l'uso della tortura per un tempo e con modalità adeguate è possibile fare confessare quasi qualunque cosa a quasi chiunque". Aggiungo che, a mio avviso, è possibile mettere fortemente in discussione certe idee. Rimango perplesso quando prende come parametro di efficacia delle tecniche Coreane, il fatto che solo una percentuale minima di prigionieri abbia scelto di restare nel paese nemico alla fine della guerra. Ciò mi pare normale dal momento che i prigionieri stavano in prigione o in un campo di prigionia con una qualità della vita che nulla aveva da invidiare al peggior campo di concentramento tedesco. Ciò che fa la differenza non è se il prigioniero torna o meno in Patria - perché il tornare in patria può avere diverse valenze psicologiche, dall'allontanarsi dal pericolo di vita all'avvicinarsi verso gli affetti - ma con quali idee è tornato in patria, e cosa pensa del governo americano e della società occidentale dopo la prigionia. Cioè se il metodo persuasivo-coercitivo di "riforma del pensiero" ha funzionato e in che misura. Diverse testimonianze dei reduci del campi di concentramento nazisti dimostrano che, sebbene la guerra fosse finita da anni, molti di essi si percepivano ancora "vestiti a strisce", quindi con una forte identificazione col ruolo di prigioniero. La terribile e impietosa testimonianza del padre missionario Don Enrico Donati, nel libro come divenni comunista che potete leggere in edizione integrale qui, tenuto in prigionia in Cina nel 1945, ha riportato la testimonianza della orribile "riforma del pensiero" e degli effetti manipolatori una volta tornato in Italia. Il dott. Introvigne dovrebbe leggere quel libro di una violenza cruda che io stesso ho avuto grande difficoltà a leggere. 

Personalmente sono in linea con lo psichiatra Robert Lifton secondo il quale la "riforma del pensiero" è possibile attraverso le confessioni forzate di colpe più o meno immaginarie e la successiva "rieducazione", ossia i sistemi (da fare accapponare la pelle) di persuasione e coercizione coreana e cinesi. 


Il grande dibattito internazionale sulle tecniche di persuasione coercitiva non si ferma qui, ma ne parleremo la prossima volta.




A presto.


Dott. Delogu

mercoledì 4 settembre 2013

Messaggi subliminali,controllo mentale e ipnosi

Cari lettori,
si sente molto spesso parlare di messaggi subliminali. Ma cosa sono? Su quale principio psicologico si basano? E soprattutto, funzionano? C'è da aver paura?
Per rispondere a queste domande dobbiamo entrare nel grande campo della suggestione, della manipolazione, e dell'emulazione; ingredienti che, nel bene e nel male entrano in gioco tutti in un'unica parola: ipnosi.
I sostenitori dei messaggi subliminali -perchè vedremo subito che c'è anche un'ampia schiera di scettici- si rifanno alla prima topica freudiana, cioè la suddivisione della mente in conscio, preconscio e inconscio. Secondo Freud l'inconscio ha vita autonoma, e le forze psichiche in esso contenute lottano e "agiscono" all'oscuro del pensiero manifesto razionale. I messaggi subliminali verrebbero quindi assorbiti dall'inconscio scavalcando la parte razionale. Per capire il concetto prendiamo  l'esempio del comando post-ipnotico coperto da amnesia. In pratica l'ipnotista impartisce al soggetto un compito da svolgere quando questo sarà uscito dalla trance, e si dà poi la suggestione che tale ordine verrà dimenticato. Ciò che si verifica è che il soggetto una volta sveglio compie l'azione prescritta in trance senza sapere perchè lo sta facendo. Viene quindi impartito un ordine che bypassando la parte razionale, viene recepito dalla mente inconscia che di fatto guida lo svolgimento dell'azione.
In un setting di ipnosi è facile capire come questo avvenga, e le finalità sono note, ma se prendiamo i messaggi subliminali nelle canzoni e nella pubblicità le cose si complicano notevolmente.
Partendo dalla musica, finora sono stati individuali due tipi di messaggi subliminali: quelli che si capiscono ascoltando la canzone solo al contrario (backward masking), e quelli che hanno un senso sia ascoltando la canzone nel verso giusto sia nel verso opposto, definiti "messaggi bifronti". Fate attenzione, perchè da qui in poi a livello sociale tutto verrà associato al satanismo, esoterismo, massoneria e poteri occulti.
I sostenitori dei messaggi subliminali affermano che l'inconscio è in grado di decodificare l'informazione, anche se incisa al contrario, e pertanto l'assimilazione di questo messaggio produrrebbe degli effetti -devastanti, dicono- che soverchiano la volontà. Per intenderci, il ragazzino che ascolta una canzone con un messaggio subliminale che incita alla violenza, sarebbe più propenso a esercitarla, anche se questo comportamento non è nelle sue corde.
Ma non tutti sono d'accordo con questa tesi, e per citare il noto aforisma della bilancia di Sagan "affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie". Gli scettici -di cui fanno parte un'ampissima schiera di psicologi-  hanno dalla loro varie ricerche scientifiche, e sostengono che non c'è alcuna evidenza scientifica che dimostri che le persone vengano influenzate da messaggi subliminali di quel tipo. E sollevano un altro problema: ascoltando una canzone al contrario si viene travolti da un insieme di suoni senza senso, alcuni dei quali parrebbero avere un significato. Ma un significato reale, o interpretato come tale, dato che ricorda qualcosa? In psicologia questo fenomeno prende il nome di pareidolia acustica, lo stesso principio presente nella psicofonia, nella quale riascoltando il silenzio registrato, si riconoscono delle voci che dicono qualcosa. Voci captate dalla sensibilità del registratore e non dal nostro orecchio. La psicologia in merito dà invece una spiegazione molto meno affascinante: suoni che la mente mette assieme associandoli a qualcosa che appartiene già al nostro bagaglio; famose sono le pareidolie delle immagini della piramide su marte o il semplice vedere una nuvola e associare la sua forma a quella di un animale o un ufo (a sinistra, nubi lenticolari scambiate per ufo).
Sembra quindi che non solo le interpretazioni delle canzoni al contrario potrebbero essere forzature di chi cerca di trovare un significato, ma non vi è alcuna dimostrazione che queste vengano codificate dall'inconscio e che abbiano una qualche influenza sul nostro comportamento.
Ma allora perchè se ne parla tanto?
Principalmente per le seguenti ragioni:
1) la suggestione di massa esiste, ed è studiata dalla psicologia sociale che approfondisce gli strategemmi della persuasione, ossia delle scorciatoie mentali non razionali che partono in automatico in certi contesti e ci fanno decidere secondo criteri non razionali ma emotivi. Un esempio, basato sul principiop psicologico dell'autorità,  è stato in Italia il culto di Mussolini,


mentre più attualmente, le campagne pubblicitarie che hanno contribuito al successo della Apple e la disciplina del "think different", seguono il principio psicologico della simpatia, secondo Cialdini (video sotto).


 2) Il secondo motivo per cui ancora oggi si parla di messaggi subliminali nella musica, è perchè effettivamente diversi artisti hanno inserito nei loro brani della frasi al contrario, e queste avevano un contenuto esplicito esoterico (da qui il nome di rock esoterico). Il messaggio inciso al contrario, associato all'occultismo ha risvegliato l'attenzione dei media sul satanismo: la messa nera è una messa recitata al contrario e la croce al contrario è segno di satanismo, quindi indipendentemente dal messaggio, il solo fatto che vada ascoltato al contrario è indice di satanismo. Suicidi, sette sataniche associate all'ascolto di quel genere musicale, ha portato ad una caccia al messaggio subliminale ovunque, dai telefilm ai cartoni animati, a qualunque costo, seguendo l'esempio storico del passato della "psicosi" da sezione aurea.
La sezione aurea, detta anche proporzione divina, è il rapporto matematico tra due lati disuguali che, attraverso una formula fissa porta sempre verso lo stesso numero, detto numero aureo. Gli esempi nella musica, nell'architettura e in natura si sprecano: il rapporto tra i lati della piramide, le linee che disegnano la Gioconda, la disposizione dei petali di un fiore. Peccato che questo rapporto aureo, pur esistente in diversi contesti, sia stato fonte di una suggestione di massa tale da indurre le persone a scoprire il numero aureo ovunque, anche a costo di grossolani errori di misurazioni e strafalcioni metodologici pur di far quadrare i conti.
Se ci pensate basta poco per trovare ciò che vogliamo anche partendo da un cognome. PRendiamo per esempio il mio: Delogu, letto al contrario UGOLED, se prendiamola prima e l'ultima lettera UD, ci ricorderà UT, primo dei suoni del sistema esacordale teorizzato da Guido d'Arezzo, che corrisponde al nostro DO, che unita al SOLb -gran parte delle lettere del SOLb sono presenti nel cognome al contrario (ugOLed) compone un accordo proibito nel medioevo, cioè la nota del diavolo.
Come vedete basta un po' di fantasia per trovare ciò che vogliamo cercare.
Se a questo aggiungiamo che diversi artisti nella musica hanno usato simboli esoterici espliciti o testi contenenti preghiere al demonio (il cosiddetto rock satanico), scopriamo che questo sistema ha avuto come effetto un aumento dell'allarmismo sociale, dagli anni 80 fino ad oggi.
Personalmente, e lo dico da psicoterapeuta specializzato in ipnosi ericksoniana, sono convinto che siano più efficaci i messaggi subliminali diretti/suggestioni indirette (tecnica ericksoniana della disseminazione) rispetto a quelli nascosti e incisi al contrario.
Quale mistero si nasconde in un sigillo satanico nascosto miniaturizzato nel retrocopertina? Quanti ragazzi comprerebbero quel cd solo per averlo? Quanti verrebbero presi dalla smania di svelare un argomento proibito dalla chiesa?
Fascinazione? Suggestione? Basta poco, senza andare a scomodare facoltà extrasensoriali dell'inconscio.
A presto.

Dott. Delogu






mercoledì 28 agosto 2013

Intervento chirurgico in ipnosi: mistero o realtà?












http://www.agi.it/research-e-sviluppo/notizie/201308211744-eco-rt10144-salute_esperto_ipnosi_tecnica_del_futuro_al_posto_di_anestesia

http://www.lastampa.it/2013/08/21/italia/cronache/ipnosi-invece-dellanestesia-operata-di-tumore-a-padova-iiDXhk9xr51X1MDJVQRKnI/pagina.html

Carissimi lettori,
novità scottanti in queste settimane di fine agosto. Nei link sopra troverete due articoli (il secondo de La Stampa) riguardanti l'ormai famoso intervento in sola anestesia ipnotica effettuato all'ospedale di Padova.
Mistero o realtà?
Tutta realtà, testimoniato dalle testate nazionali. La paziente è viva e vegeta e non ha provato dolore.
Chi ha praticato l'anestesia ipnotica è il primario di anestesia dell'ospedale di Padova, quindi fonte di sicura attendibilità.
Voi direte: ma funziona su tutti? E se è così, perchè non eliminiamo tutti quegli anestetici dolorosi e andiamo solo di anestesia ipnotica?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo risalire il lungo fiume del tempo, a quando ancora non esisteva l'etere e i comuni anestetici, e per fare un intervento l'alternativa era o la botta in testa o la bottiglia di whisky.
Le prime testimonianze ufficiali di anestesia ipnotica in ospedale risalgono a James Esdaile, medico, assistente chirurgo nella East India Company. Il 4 aprile del 1845, utilizzò con successo dei passi ipnotici per generare un'anestesia ipnotica su un paziente affetto da un dolore auto incontrollabile.
Vale la pena leggere l'intera procedura qui http://en.wikipedia.org/wiki/James_Esdaile

Su 345 interventi chirurgici nella British India in anestesia ipnotica, risulta dai documenti che solo il 30% dei pazienti sviluppò un'anestesia. Motivo per il quale la scoperta dell'etere e degli anestetici soppiantò di fatto l'uso dell'ipnosi come forma di anestesia.
Nel 1946 il successo di Esdaile gli provocò un'indagine della commissione interna da parte del governatore del Bengala, che istituì una commissione di 7 personaggi medici e non medici. Il verdetto della commissione sull'operato di Esdaile fu positivo, e venne messo a sua disposizione un piccolo ospedale a Calcutta. La storia di Esdaile e dei suoi interventi sotto ipnosi non finì bene, dal momento che il governatore del Bengala in seguito gli chiuse l'ospedale, e il governatore generale dell'India lo nominò con la prestigiosa carica di Presidency Surgeon, ma non appoggiò il suo lavoro presso l'ospedale Mesmerico a Calcutta.

Nel 2013, a distanza di 167 anni dal lavoro pionieristico di John Esdaile, in Italia i giornali pubblicano la notizia di un intervento in anestesia ipnotica.
Nel resto del mondo ci sono molti casi simili, anche per interventi più impegnativi, ma quelli che trovo più sorprendenti sono i casi di anestesia ipnotica in odontoiatria.
Qui una piccola review http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23253486

A presto!

Dott. Delogu

giovedì 11 aprile 2013

Incontro di presentazione del Maggio di informazione psicologica.

Buongiorno lettori,
anche quest'anno si terrà il MIP, maggio di informazione psicologica, che si traduce con 1° colloquio gratuito con i colleghi aderenti (io e altre 5), e seminari gratuiti a raffica.
Per aderire ai seminari cliccate qui e se avete piacere di visitarla, c'è anche la pagina facebook.

3 seminari mi riguarderanno personalmente:
- venerdì 3 maggio ore 16: ipnosi regressiva: seminario esperienziale;
- sabato 4 maggio ore 17: come parlare in pubblico;
- venerdì 17 maggio ore 17: smettere di fumare.
Per prenotarvi ai seminari cliccate.

Ma se volete saperne di più, se volete conoscere di persona me e le altre colleghe che propongono iniziative interessantissime (scrittura creativa, gestione dell'ansia, training autogeno, e un'altra dozzina di seminari) vi aspettiamo all'incontro di presentazione che si terrà presso la MEM, Mediateca del Comune di Cagliari di via Mameli 164, il giorno martedì 16 aprile alle ore 17,30. 

E' un modo semplice e gratuito per incontrare gente nuova, avvicinarsi al mondo della psicologia (o nel mio caso dell'ipnosi, e non solo) e passare un'ora diversa.
Poi se vi va prenotate sul momento una seduta gratuita con chi volete voi.

See you soon.

Dott. Delogu

Rapine sotto ipnosi: la verità (parte 1)

Buongiorno lettori. E' da un po' di tempo che non scrivo, ma vi dico subito che qualcosa bolle in pentola, e vi aggiornerò a tempo debito.
Molti anni fa restai folgorato da un articolo sul giornale di alcuni commercianti derubati sotto ipnosi. L'articolo letteralmente parlava di rapine sotto ipnosi.
La cosa aveva del misterioso, del trascendentale, così cominciai una ricerca, fatta di quelle poche, pochissime informazioni recuperabili sui libri o su una rete internet di quasi 20 anni fa.
Magia? Poteri paranormali? Ma soprattutto, come si fa a tutelarsi da situazioni del genere?
Oggi posso darvi una risposta, e se verrete al mio seminario gratuito sull'ipnosi regressiva per prenotarsi cliccate qui avremo modo di parlarne approfonditamente, e raccontarvi alcuni aneddoti interessanti.

Buona lettura.


Domanda: cosa viene in mente quando si sente la parola ipnosi?
Mistero, controllo dell’altro e un magico potere che fa svenire il soggetto ipnotizzato facendogli fare ciò che si vuole, senza che egli possa opporre resistenza. Questa ipnosi esiste, ma solo nei romanzi e nei fumetti. Mandrake, l’uomo del mistero, personaggio fittizio protagonista di una nota serie di fumetti, possedeva quel potere agognato da molti, ma di fatto inesistente.
Eppure il codice penale contempla i reati commessi con l’uso dell’ipnosi, si sente parlare di rapine sotto ipnosi, di plagio, di suggestione, e viene quindi da domandarsi: quando finisce il mito e comincia la realtà?
Per scoprirlo dobbiamo andare a vedere che cos’è l’ipnosi, e cosa accade durante una rapina sotto ipnosi.
L’ipnosi è uno stato modificato di coscienza, affine a quello del sonno, con una prevalenza dell’emisfero destro su quello sinistro. In parole povere esiste una trance ipnotica leggera, detta common everyday trance, o trance comune quotidiana, che sperimentiamo quando un pensiero ci assorbe al punto da non sentire chi ci sta parlando, o quando sogniamo a occhi aperti, o quando leggendo un libro veniamo catturati da questo. Si tratta di fenomeni di trance naturale, perché la trance è un normale processo fisiologico, non patologico, che si verifica anche nel mondo animale, e in questo caso ha una funzione di mimetismo per scoraggiare l’aggressore. Per esempio, una gallina va in trance se si fa una riga sul pavimento, e si fa in modo che questa riga passi in mezzo alle zampe della gallina, il suo punto più vulnerabile. Da quel momento la gallina crolla per terra, come morta. Questo comportamento innato permette alla gallina di salvarsi dai carnivori, i quali percependo la gallina come morta, desistono dall’attaccarla. Questo meccanismo funziona come il salvavita del contatore di casa: fa saltare il sistema, impedendoci di morire folgorati. Ma mammiferi più evoluti di una gallina come una scimmia, un cane, o un topo, non possiedono questo sistema automatico salvavita, e non esistono sistemi “da schiocco di dita” per mandarli in trance. Nell’uomo accade la stessa cosa, e il fatto di avere un sistema di elaborazione delle informazioni molto complesso fa sì che la tecnica che va bene per la gallina, crei una reazione opposta su una scimmia, o su un neonato.
Nell’essere umano esistono diversi livelli di trance, un po’ come quando si fanno delle immersioni subacquee e si decide a che profondità immergersi. Le ricerche dicono che un 15% della popolazione è altamente ipnotizzabile, un altro 15% sono soggetti non ipnotizzabili, e il restante 70% sono persone che oscillano dai buoni ai mediocri soggetti ipnotici. Questo comporta che un buon soggetto ipnotico sarà in grado di immaginare talmente bene un raggio di sole che lo riscalda, da cominciare a sudare copiosamente. Per contro, uno scarso soggetto ipnotico riuscirà, se va bene, a visualizzare il raggio di sole, senza mostrare però alcuna modificazione fisiologica. E ci saranno certi fenomeni, come la regressione d’età, l’analgesia ipnotica o l’amnesia, che saranno riservati solo ai buoni soggetti, mentre gli altri, malgrado i tentativi, non otterranno il risultato sperato.
Tirando le somme, il livello di ipnotizzabilità varia da soggetto a soggetto, esistono persone per niente ipnotizzabili (chi soffre di ritardo mentale, per esempio, o persone con scarsa capacità di immaginazione), e pertanto non può esistere un sistema universale per mandare istantaneamente in trance chiunque.
Qualsiasi forma di ipnosi si usi, da quelle più teatrali da schiocco di dita come la speed induction, alle induzioni fatte in uno studio di uno psicoterapeuta, la cosa che non deve mai mancare è il cosiddetto rapport, cioè quell’intima intesa che viene a crearsi tra ipnotista e soggetto ipnotizzato. Si tratta di un legame di fiducia, nel quale ci si affida nelle mani di qualcuno, un po’ come capita tra il paziente e il chirurgo.  E proprio per questo, tornando alle rapine sotto ipnosi, è facile capire che di ipnosi, queste forme miste di confusione, distrazione, raggiro e abile manipolazione dell’attenzione, ce n’è ben poca, e quello che rimane, attinge a piene mani dal bagaglio tecnico di abili personaggi da strada che mettono in atto truffe di vario genere senza l’uso di minacce o violenza.
Le tattiche usate per distrarre un cassiere sono le stesse che avvengono nelle varie truffe negli autogrill, quando le vittime, una volta tornate a casa, si accorgono di aver comprato una scatola piena di mattoni invece del televisore all’ultimo grido. Per mettere in atto queste truffe, gli addetti del mestiere distraggono il soggetto, lo confondono con domande, gesti, o entrando fisicamente in contatto con la persona. Tecnicamente si chiama “sovraccarico cognitivo”. Nel momento in cui il soggetto entra in uno stato di confusione mentale, il truffatore ne approfitta per farsi consegnare il portafoglio, o i soldi dell’incasso (magari dicendogli che sono i suoi). Non c’è bisogno di dire che chi svolge queste truffe sono persone estremamente abili nel truffare, distrarre e ingannare.
Ma non lasciatevi ingannare: queste persone sono anche degli abili osservatori, perciò studiano prima il soggetto, tentano un primo approccio per vedere come reagisce, per poi mettere in atto le strategie per farsi consegnare i soldi.
Ma come bisogna fare per difendersi da questi attacchi psicologici, che di ipnosi hanno ben poco?
La regola principale è essere prevenuti. Sapere qual’è il rischio permette di stare in guardia e sapere cosa aspettarsi. Quando ci rendiamo conto che qualcuno che non conosciamo ci sta confondendo, interrompere la comunicazione e allontanarsi immediatamente disarma qualsiasi intento malevolo. E se si è in un negozio? Chiamate sempre in aiuto qualcuno, anche la polizia se necessario.

venerdì 15 febbraio 2013

Ipnosi? Perché? Le altre psicoterapie non sono sufficienti?


Ricordo che una sera un'infermiera di un centro di salute mentale (CSM) mi chiese: "perché l'ipnosi?", inteso come "che bisogno c'è?".
Il campo della psicoterapia è molto vario, presenta forme di psicoterapia multiformi e con caratteristiche opposte. Qui, per brevità, ne tratterò solo alcune. Pensiamo allo psicodramma - forma di psicoterapia nella quale il soggetto sceglie tra i partecipanti del gruppo chi interpreterà la vicenda familiare sulla quale si intende lavorare, sceglie quindi chi farà la madre, chi il padre, chi il fratello. Una volta stabiliti i ruoli, i partecipanti che fungono da attori rifaranno la scena oggetto della terapia, che il soggetto osserverà dall'esterno. Nell'osservare tutto questo in modo diretto e attivo, i partecipanti diranno poi quali sono state le loro emozioni, e tutto questo permette al soggetto di rivalutare un ricordo, ristrutturarlo secondo un'ottica diversa.
L'EMDR dal canto suo opera individualmente, e attraverso la stimolazione bilaterale dei sue emisferi (seguendo le dita o attraverso il tapping sul dorso delle mani) la persona ripensa all'evento traumatico, e in questo modo scolla l'evento dalla componente emotiva, trasformando l'evento in un qualcosa di neutrale, disturbante 0.
La terapia cognitivo-comportamentale si avvale di diverse tecniche e strumenti, uno dei quali è l'abc, che consiste nel compilare uno schema che costringe la persona a vedere le cose secondo un'ottica diversa.
Se siamo convinti che tutti ci sono ostili, e per questo restiamo rintanati in casa, con lo psicodramma verremo inseriti in un gruppo, nel quale dovremo parlare delle situazioni che ci hanno portato a questo pensiero, poi usare il gruppo per rappresentare la dinamica, quindi elaborarla.
Un terapeuta EMDR farà una mappa concettuale del sintomo, arrivando agli eventi target che hanno originato il problema. Il terapeuta che ha Training autogeno... insegnerà il training autogeno, poi andrà ad analizzare secondo un'ottica psicanalitica (a seconda dei casi) le immagini emerse durante l'esercizio.
E l'ipnosi che fa?
La psicoterapia ipnotica lavora attraverso uno stato modificato di coscienza, affine a quello del sonno, nel quale c'è una focalizzazione dell'attenzione dall'esterno verso l'interno. La cosa interessante sta in quello che si fa durante l'ipnosi. La scelta è limitata solo dalla fantasia e competenza tecnica della persona. Si può comunicare con la mente inconscia, si possono usare i fenomeni ipnotici per raggiungere nuove consapevolezze o nuovi obiettivi.
Quali sono i fenomeni ipnotici? Ecco un elenco:
Levitazione
Catalessia
Allucinazioni visive
Allucinazioni uditive
Allucinazioni negative
Scrittura automatica
Comandi post-ipnotici
Amnesia
Regressione d'età
Ipermnesia
Analgesia
Anestesia

Questi fenomeni costituiscono la cassetta degli attrezzi di un buon psicoterapeuta ipnotista. E' un linguaggio, quello dell'ipnosi, unico nel suo genere e nella sua longevità millenaria. In nessun'altra forma di psicoterapia si parla di catalessia o levitazione della mano. Con l'ipnosi è possibile fare in trance profonda quello che si fa con lo psicodramma, osservando la scena dall'esterno, ed entrando nel corpo dei vari protagonisti.
A questo punto dobbiamo rispondere ad una domanda ovvia: quale scegliere e perché?
Nella mia pratica clinica ho scoperto che non esiste una tecnica, o una psicoterapia che va bene in assoluto per tutti e per qualsiasi problema. Per quanto l'ipnosi possegga indubbiamente una variabilità enorme in termini di potenzialità e applicabilità, resta sempre il problema che ci sono persone con uno scarso talento ipnotico. Con l'EMDR ci sono persone che non riescono a elaborare (poche, per fortuna), e con la terapia cognitivo-comportamentale ci sono persone che non riescono a stare dentro un setting necessariamente rigido, fatto di esercizi, test, tecniche.
Così come ci sono persone che manifestano il bisogno di parlare, ce ne sono altre che manifestano il bisogno di una soluzione efficace per il loro problema. E' chiaro che non possiamo adottare lo stesso metodo, la stessa "tecnologia" per entrambi.
Per questa ragione ho scelto di specializzarmi in diversi ambiti, e di includere nel mio bagaglio vari strumenti, che mi consentissero di superare efficacemente i limiti di ciascuna terapia.
Per rispondere quindi alla domanda iniziale: "perchè l'ipnosi?", mi sento di rispondere oggi -razionalmente- che per alcune persone e alcuni problemi, certi risultati sono raggiungibili solo con l'ipnosi (penso una cefalea cronica quotidiana farmaco-resistente, per esempio), o con una tempistica di gran lunga inferiore ad altre forme di psicoterapia...

Ma al di là di tutto, ciò che mi ha spinto a specializzarmi in una scuola così particolare si può riassumere in una parola sola:

Magia.

Dott. Delogu


lunedì 11 febbraio 2013

Dicono che ho un problema, ma il problema ce l'hanno gli altri



Bentornati.
Avere in casa una persona con un problema di dipendenza (ma talvolta anche psichiatrico), significa compiere delle scelte. E' una costante che all'inizio di una dipendenza, chi ne è coinvolto non si rende conto di avere un problema.
Incollo una conversazione tratta da qui nella quale credo ci siano spunti per il pensiero interessanti.


Originariamente Inviato da giuni
Mettere in risalto il problema aiuta ma prevede un rischio: quello di "mettersi contro" il familiare che ha problemi con l'alcol. Lo dico per esperienza. Prima mio fratello faceva tutto "alla luce del sole", da quando si è sentito considerato un alcolizzato da noi (cosa che realmente era!), ha iniziato a vederci come "nemici" e a vivere l'alcolismo come un fatto solo suo, a nascondersi, mentire...certo, è stato messo di fronte alla realtà, ma forse non per tutti è la cosa giusta....devono vederla loro la realtà.

Risposta

All'università a lezione di psicologica delle tossicodipendenze, la docente disse che un figlio o una figlia eroinomane non vanno tenuti in casa, ma vanno messi alle strette: o vai in comunità o vai a vivere per la strada. Il principio era che la persona doveva capire che eroina significa perdere tutto, gli affetti, il lavoro, un letto sul quale dormire. Quando non ne potevano più, allora accettavano di andare in comunità.
Quando ero al Sert seppi di un genitore che passando in macchina vide la figlia battere sul marciapiede, e capì che mandarla via era stato un errore. Decise che il male minore era farla tornare nuovamente a casa, e guardarla "a vista".

Qual'è la cosa giusta da fare? Dire "è la sua vita, se vuole gettasi nel baratro nessuno glielo può impedire" -e quindi lasciarla andare, oppure fare il possibile e l'impossibile per frenare la sua caduta?

Questo per dire che non esiste una soluzione facile, giusta, nè una che funzioni per tutti. Ci sono persone che bevono fino a che non cede il fegato, come persone che continuano a fumare anche dopo che gli hanno asportato un polmone per un tumore.
Un disturbo "egosintonico" è una situazione che per gli altri è un problema, ma non per il soggetto che lo vive -per esempio la pedofilia. La persona che inizia a bere/fumare/drogarsi/giocare d'azzardo, inizialmente è una persona che sta bene ed è contenta di quello che fa, e non si rende conto -nè è interessato- alle eventuali conseguenze. Infatti tutti pensano "alcolizzati sono quegli altri, mica io", per cui si sente criticato, attaccato, non compreso da chi gli mostra un aspetto difforme dal suo sentire. Lo vive come un'esagerazione.
La persona sarà pronta a cercare aiuto e cambiare quando il disturbo diventerà "egodistonico", come la depressione, durante la quale la persona non sta bene e cerca di liberarsi del problema.
Nel caso dell'alcolista accadrà quando tornerà strisciando per la strada? O quando passerà guai con la polizia? Quando prenderà a pugni la persona che ama? Non lo so, ciascuno ha un suo limite personale che gli fa dire "questo è troppo per me, devo smettere". Cosa può fare la famiglia prima che l'alcolista tocchi il fondo e realizzi l'entità del suo problema?
Non tollerare il comportamento in nessun modo, oppure ignorarlo finchè possibile, finchè non metterà a repentaglio l'incolumità propria e degli altri, o non cominceranno a sparire "inspiegabilmente" dalla casa gioielli, mobili, tv, arredamento.
Il problema è reale, purtroppo non esistono soluzioni facili e universali. Esiste però un supporto della ASL (SerD), e Alcolisti Anonimi che definirei BASILARE. Quando le cose cominciano a mettersi male, affidarsi a persone che hanno già passato quel problema o hanno seguito 3000 casi simili fa veramente la differenza.

Dott. Delogu

mercoledì 6 febbraio 2013

Ciao Matteo

Mi è arrivato un messaggio drammatico oggi, di quelle notizie che ti impediscono di pensare da altro, che ti stordiscono come una botta in testa: Matteo se n'è andato.
Matteo era un adolescente molto intelligente, molto maturo per avere 18 anni. Pieno di interessi e attento a tutto ciò che stava attorno a lui. L'avevo conosciuto in ospedale, dov'era ricoverato per via di complicazioni legate ad un tumore raro e bastardo, che si portava dentro da quand'era un bambino.
I ricordi sui quali abbiamo lavorato, la chemioterapia, i medici, ricordi di un'adolescenza passata in gran parte in mezzo a oncologi, sono diventati i miei ricordi. Sono vivi dentro di me i nostri discorsi. 
E' questa una vita che a Matteo non ha dato scampo, che l'ha privato della spensieratezza e della normalità, ma non della voglia di vivere, di sperare, di provarci. Lui andava avanti tra mille difficoltà, a testa bassa, come un soldato al fronte.
So che l'immagine di sopra per lui avrebbe avuto un significato speciale. 
Grazie Matteo, mi mancherai tanto. 


Dott. Delogu