Matteo era un adolescente molto intelligente, molto maturo per avere 18 anni. Pieno di interessi e attento a tutto ciò che stava attorno a lui. L'avevo conosciuto in ospedale, dov'era ricoverato per via di complicazioni legate ad un tumore raro e bastardo, che si portava dentro da quand'era un bambino.
I ricordi sui quali abbiamo lavorato, la chemioterapia, i medici, ricordi di un'adolescenza passata in gran parte in mezzo a oncologi, sono diventati i miei ricordi. Sono vivi dentro di me i nostri discorsi.
E' questa una vita che a Matteo non ha dato scampo, che l'ha privato della spensieratezza e della normalità, ma non della voglia di vivere, di sperare, di provarci. Lui andava avanti tra mille difficoltà, a testa bassa, come un soldato al fronte.
So che l'immagine di sopra per lui avrebbe avuto un significato speciale.
Grazie Matteo, mi mancherai tanto.
Dott. Delogu
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