Ipnosi e psicoterapia a Cagliari

martedì 21 giugno 2016

Persone inaffidabili

Care lettrici e lettori,
l'affidabilità è una moneta rarissima. Sulla carta siamo tutti affidabili, ma nei fatti le cose cambiano. La persona affidabile è capace di farsi carico di un impegno senza avere necessariamente un tornaconto personale. E' capace di mantenere l'impegno senza avallare infinite scuse se non lo si è portato a termine nel modo migliore.
La persona affidabile riconosce i propri errori, e laddove essi siano causa di un disguido, trova un rimedio, e compie una scelta determinata di non ripetere lo stesso sbaglio. La persona affidabile lo è nel sì come nel no, è coerente nella sua decisione.
Per contro la persona inaffidabile dice sì per compiacenza formale, ma nei fatti mette al primo posto se stessa, ignorando le  esigenze degli altri. L'inaffidabile è la massima espressione di assenza di empatia, di egocentrismo anaffettivo.
Voglio raccontarvi una storia.
Mi contatta una conoscenza con la quale avevo avuto a che fare in passato. A questa persona do la mia piena disponibilità per aiutarla. Fissiamo un incontro che viene spostato per sue esigenze un paio di volte. Faccio il favore di vederla direttamente in ambulatorio (pur non potendolo fare legalmente) per non disdire ulteriormente l'appuntamento. La persona in questione non si presenta all'orario prefissato, ma con oltre mezz'ora di ritardo. Ricordo che dovetti uscire io dall'ospedale per andare a prenderla perché non aveva capito dov'era il reparto. E già questo rasenta la stupidità (del sottoscritto).
Quale dovrebbe essere la morale di questa storia?
Se da un lato esistono persone che approfittano della disponibilità degli altri (o di fatto se ne fregano e fanno come gli pare), dall'altro è altrettanto vero che ci sono persone che svendono la loro disponibilità.
Diciamocelo: la persona affidabile che lo è indiscriminatamente con chiunque è un cretino totale.
La fiducia non si compra coi soldi, ma la si conquista a caro prezzo. E se la si perde, è difficilissimo -a volte impossibile- riottenerla.
Le persone inaffidabili sono incorreggibili, ma qualcosa si può fare in proposito.
Per chi dice "non ti fai mai sentire", chi dice "dài, sentiamoci, mi fa piacere", senza compiere nessuna azione in tal senso, la medicina è la seguente: porre la regola del "chiamami domani alle ore x".
La persona non chiamerà perché, appunto, inattendibile, e, credetemi, si fa prima a cancellare il numero dalla nostra rubrica.
E' un gesto misericordioso verso noi stessi che dovremmo fare più spesso.

Dott. Delogu

mercoledì 15 giugno 2016

Incontro di gruppo ipnosi regressiva a Cagliari

Care lettrici e lettori,
desidero informarvi che  il giorno giovedì 16/06/2016  nel quale discuteremo e soprattutto sperimenteremo in vivo le modalità che sono oggetto dei libri di Brian Weiss - regressione alle vite passate.
L'incontro è di tipo esplicitamente esperienziale, quindi ciascuno di voi potrà vivere l'esperienza dell'ipnosi regressiva dopo aver indicato un obiettivo personale da raggiungere. La quota d'ingresso è di 20€.
Sede: via Dante, 16 Cagliari, presso la sede della LILA - lega italiana per la lotta contro l'AIDS. 
Prenotazione obbligatoria. 

Vi attendo.

Dott. Delogu

giovedì 9 giugno 2016

Le sigarette a 18€: ecco perché non funziona.

Le dipendenze sono un mio cavallo di battaglia, le conosco, le combatto, conosco i meccanismi e le singolarità delle reazioni psicologiche. Ho avuto a che fare con persone poli-tossicodipendenti, con alle spalle storie difficili legate alle loro dipendenze. Che sia gioco d'azzardo, alcol, ero, crack, coca, cannabis, cambia solo il livello di abbrutimento, i compromessi ai quali si è disposti a scendere per avere quella sostanza. La proposta di alzare a 18€ il pacchetto di sigarette mi ha ovviamente colpito, come mi hanno colpito i commenti contrastanti del popolo della rete.
Ma supponiamo per un attimo che questa proposta diventi legge, cosa accadrebbe?
Per rispondere partiamo dal presupposto che i fumatori non sono tutti uguali: c'è chi smette da solo, chi riesce dopo innumerevoli tentativi, chi dopo un viaggio, chi -come il sottoscritto- sudando le 7 camicie, chi smette e riprende a ciclo continuo, e chi non ci riesce proprio e probabilmente non riuscirà mai.
Quest'ampia variabilità individuale dipende da molteplici fattori, come il significato che proiettiamo a livello inconscio sulla sigaretta. Ho conosciuto persone che inconsciamente si punivano per un grave senso di colpa; razionalmente non ne percepivano il nesso, ma non si spiegavano come mai con la loro volontà riuscissero in tutto tranne che nello smettere di fumare. Ho visto legami indissolubili con fumo, che andavano bel oltre l'atto di respirare il fumo prodotto da foglie secche sminuzzate. In un post precedente li ho chiamati fumatori compulsivi, per i quali la sigaretta è un sintomo, come il cibo per le bulimiche.
Aumentare in questo modo il costo delle sigarette potrebbe renderle ancora più preziose agli occhi delle nuove leve che iniziano a fumare nei bagni della scuola. Di quel passo i pacchetti si vedrebbero sempre meno, lasciando spazio a forme alternative come il tabacco in busta e le cartine. Il pacchetto lussuoso  diventerebbe uno status simbol della classe agiata, e senza andare molto lontano negli anni, certe persone "altolocate" non fumavano forse di default le marlboro light? Fumare le MS era da sfigati. Qual'era l'adolescente che fumava le MS Italia?
A maggior ragione fumare un pacchetto da 18€ sarà da fighi, arrotolarsi il tabacco da morti di fame.
La sigaretta marcherà i confini tra le classi sociali, perché distinguerà chi se lo può permettere da chi non può.
Fuori dai grandi giri giovanili, se la proposta dei 18€ passasse, i fumatori ricorrerebbero alla sigaretta elettronica, al tabacco, e ovviamente alle sigarette di contrabbando, reiterando un comportamento già avuto in passato. D'altronde chi non ricorda quei terribili 16 giorni di sciopero dei tabaccai del lontano 1992?  Cosa pensate che fecero le persone quando esaurirono le ultime scorte?
Per rinfrescarvi la memoria leggete questo reperto di archivio 
Quindi, cari lettori, l'essere umano si adatta facilmente alle nuove situazioni per portare avanti la sua dipendenza, e a meno che non scelga egli in primis di smettere, non esiste modo per fargli cambiare idea, a meno di non cambiare l'ambiente sociale e indurlo quindi a un nuovo cambiamento.

Dott. Delogu