Cari lettori e care lettrici di Cagliari e non solo,
se avete avuto dei traumi nella vostra vita che pensate non siano sanabili, questo è l'articolo giusto per voi. Se non avete avuto traumi buon per voi, ma ora mettetevi comodi che ho voglia di raccontarvi una storia.
Avrò avuto 5 anni o giù di lì, ero in campagna e mi divertivo a saltare un cumulo di cenere bianca, che fino a poche ore prima era un grosso falò. Ero solo, e dopo aver avvicinato con cautela il palmo della mano alla cenere senza però avvertire alcun calore, iniziai a saltare la cenere avanti e indietro. Manco a farlo apposta dopo un po' inciampai, e d'istinto misi le mani in avanti proprio al centro della cenere. Ricordo ancora il rumore: puffffffff, e la nuvola bianca che mi volò in faccia. Poi le urla, le mie, perché sotto quella cenere spessa, a mia insaputa, il carbone era ancora acceso. Li vidi chiaramente, quei legnetti bastardi dal cuore infuocato, perché qualcuno era rimasto incollato al palmo delle mie mani. Così, per non dimenticare. E nonostante siano passati 30 e più anni, ricordo ancora quel momento, e probabilmente lo ricorderò per sempre. Non ricordo cosa accadde prima e dopo, il resto della giornata è stato dimenticato, come se non l'avessi vissuto, ma quella scena è rimasta scolpita nella mia memoria.
I traumi funzionano così: dettagli di una particolare situazione si imprimono nella memoria se ad essi vi associamo un'emozione negativa.
Questo meccanismo ha uno scopo evolutivo molto importante: ricordarmi della caduta sulla cenere è stato un ottimo deterrente che mi ha impedito di farmi male nuovamente giocando in situazioni simili.
Purtroppo però il meccanismo è poco intelligente, e non discrimina tra pericoli reali e pericoli relativi, cioè funziona bene per il bambino che avvicina il ditino alla fiamma, ma funziona anche per la persona che rimane chiusa in un ascensore bloccato, sperimentando una situazione di forte stress. Il bambino non avvicinerà mai più il dito alla fiamma allo stesso modo in cui la persona non prenderà mai più nessun ascensore, sviluppando dei forti sintomi qualora fosse costretta a prenderlo.
Per fortuna esiste una terapia breve specifica per i traumi che prende il nome di EMDR, con un'efficacia superiore all'80%.
I ricordi bloccati, definiti "congelati", vengono sbloccati ed elaborarti fino a renderli disturbanti zero (in una scala da 0 a 10 dove 0 nessun disturbo, 10 il più alto disturbo immaginabile), e molto spesso in una sola seduta è possibile elaborare uno o più ricordi.
Quindi, qualunque sia il ricordo, credetemi, è possibile modificarlo e destrutturarlo fino a renderlo per sempre innocuo. Il senso di sollievo che se ne trae è qualcosa di difficile da descrivere.
Chiedetevi: quanto un ricordo del passato influenza negativamente il vostro presente?
Se avete questa consapevolezza, sappiate che l'EMDR è uno strumento potentissimo, riconosciuto come EBT, evidence-based therapy, ossia terapia basata sull'evidenza scientifica.
Molto spesso ci si chiede cosa fanno nella pratica gli psicoterapeuti nel loro studio, ed è davvero difficile trovare informazioni a riguardo. Spesso ci si affida e basta, e non è detto che sia la cosa migliore da fare. Andando su questo sito ora avete la possibilità di sapere con precisione tempi, modi e percentuale di risultati. Una cosa molto rara di questi tempi, perché questo genere di domande, a seconda dell'orientamento di psicoterapia, si rivelano molto molto scomode.
Perciò fatele, informatevi, e se avete bisogno chiamatemi.
A presto.
Dott. Delogu, terapeuta EMDR 1° e 2° livello.
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