Ipnosi e psicoterapia a Cagliari
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lunedì 24 dicembre 2018
Guarire dagli attacchi di panico: la testimonianza di Alessandro
E' possibile guarire dagli attacchi di panico? Alessandro ha sofferto per anni di attacchi di panico invalidanti, convinto di avere un serio problema neurologico, e dopo la scomparsa del padre la situazione si è aggravata, rivolgendosi a me per una psicoterapia. Guardate come è andata a finire.
giovedì 20 dicembre 2018
Ansia anticipatoria, a cosa serve?
⚠️L'ansia anticipatoria accomuna diversi problemi legati ai disturbi d'ansia. Pochi sanno che l'ansia anticipatoria, comune in diverse specie, ha una funziona evolutiva molto importante: metterci in guardia dai pericoli. ⛔️
Nella nostra società dove nella quale non siamo esposti a pericoli che mettono a rischio la nostra sopravvivenza, questo meccanismo ci rema contro, ci frena quando non dovrebbe. ✋🏻
👉Si può risolvere? Scopriamo come.
lunedì 10 dicembre 2018
Superare la paura dell'aereo, ascensore, gallerie? Seminario 21 dicembre ore 16:00
La paura dell'aereo, dell'ascensore, delle gallerie, hanno dei punti in comune. Moltissime persone si tengono queste paure restringendo la loro confort zone, tirando avati come possono, e questo è uno sbaglio perchè queste paure sono la punta dell'iceberg, e celano delle tematiche molto più profonde da risolvere. Sciolti questi nodi la persona è cambiata, in un modo molto più profondo che viaggiare senza panico. Parlo per esperienza professionale. Molte persone si tengono queste paure trovano scorciatorie, per la paura del cambiamento. E tu, hai paura del cambiamento?
Vi ricordo il seminario del 21 alle 16 su come superare queste paure, racconterò quale aneddoto e faremo moltissime induzioni ipnotiche. Per prenotarvi e info mandatemi un messaggio.
https://www.giovannidelogu.it/seminari/
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Dott. Giovanni Delogu
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lunedì 26 novembre 2018
Soffri la solitudine e l'umore va giù?👎 Usa (molto) meno i social. ⛔️
Soffri la solitudine e l'umore va giù?👎 Usa (molto) meno i social. ⛔️
Una ricerca condotta su 143 studenti dell'università della Pennsylvania, ha dimostrato che ridurre l'uso dei social abbassa il livello di solitudine e depressione rispetto al gruppo di controllo. La ricerca dimostra una chiara influenza dell'uso dei social network (facebook, snapchat, instagram) e il livello di benessere.
I ricercatori suggeriscono fortemente che limitare l'uso dei social a mezz'ora al giorno può portare a un miglioramento significativo del proprio benessere.💪
Non è la prima notizia di questo genere, lo scorso anno anche l'American Academy of Pediatrics ha inchiodato Instagram dimostrando che "potrebbe stimolare depressione e soprattutto peggiorare condizioni di disagio preesistenti". ⚠️ Questo porta a situazioni paradossali di assumere farmaci che tirano su dalla depressione, poi fare attività sui social che ti tirano giù l'umore, rubano ore al sonno e, usando un tecnicismo specialistico, ti incasinano la testa. Questo non lo chiamerei "uso consapevole".
E' una dolce tentazione adagiarsi sui social per ingannare il tempo, ma una cosa è certa: se stai sui social non puoi fare altro. E sappiamo che molte persone pur di stare sui social più che possono corrono rischi non indifferenti (vedi guidare guardando Facebook, che è peggio che telefonare). Non guidereste mai suonando un'armonica a bocca allo stesso tempo, perché avete una percezione del pericolo. Ma è evidente che i social distorcono la percezione del pericolo.
Detto ciò, quando state sui social rinunciate a qualcosa. A cosa rinunciate?
#depressione #solitudine #socialnetwork #instagram #facebook
Una ricerca condotta su 143 studenti dell'università della Pennsylvania, ha dimostrato che ridurre l'uso dei social abbassa il livello di solitudine e depressione rispetto al gruppo di controllo. La ricerca dimostra una chiara influenza dell'uso dei social network (facebook, snapchat, instagram) e il livello di benessere.
I ricercatori suggeriscono fortemente che limitare l'uso dei social a mezz'ora al giorno può portare a un miglioramento significativo del proprio benessere.💪
Non è la prima notizia di questo genere, lo scorso anno anche l'American Academy of Pediatrics ha inchiodato Instagram dimostrando che "potrebbe stimolare depressione e soprattutto peggiorare condizioni di disagio preesistenti". ⚠️ Questo porta a situazioni paradossali di assumere farmaci che tirano su dalla depressione, poi fare attività sui social che ti tirano giù l'umore, rubano ore al sonno e, usando un tecnicismo specialistico, ti incasinano la testa. Questo non lo chiamerei "uso consapevole".
E' una dolce tentazione adagiarsi sui social per ingannare il tempo, ma una cosa è certa: se stai sui social non puoi fare altro. E sappiamo che molte persone pur di stare sui social più che possono corrono rischi non indifferenti (vedi guidare guardando Facebook, che è peggio che telefonare). Non guidereste mai suonando un'armonica a bocca allo stesso tempo, perché avete una percezione del pericolo. Ma è evidente che i social distorcono la percezione del pericolo.
Detto ciò, quando state sui social rinunciate a qualcosa. A cosa rinunciate?
#depressione #solitudine #socialnetwork #instagram #facebook
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venerdì 16 novembre 2018
Qual'è il modo migliore per affrontare una malattia?
Qual'è il modo migliore per affrontare una malattia?
Partiamo dal concetto che una malattia seria spaventa chiunque, a prescindere dal carattere e dalla famiglia di origine. Si tratta di un vero e proprio trauma che lede la propria identità; se prima ci sentivamo imbattibili, intoccabili rispetto alle notizie che sentiamo alla tv, quando arriva una diagnosi che non avremmo mai voluto sentire, la vita si stravolge e cambia per sempre, e non solo quella del malato, ma anche quella dei familiari più intimi.
Le ricerche, numerosissime, descrivono le varie fasi: rabbia, negoziazione, depressione, accettazione; altri aggiungono altre cose, ma non è questo il punto, non è con la descrizione che si affrontano le cose, ma con le strategie. Quindi mi baserò sull'esperienza che ho maturato in 10 anni di reparti ospedalieri per darvi 5 consigli che possono aiutarvi ad affrontare una malattia.
Partiamo dal concetto che una malattia seria spaventa chiunque, a prescindere dal carattere e dalla famiglia di origine. Si tratta di un vero e proprio trauma che lede la propria identità; se prima ci sentivamo imbattibili, intoccabili rispetto alle notizie che sentiamo alla tv, quando arriva una diagnosi che non avremmo mai voluto sentire, la vita si stravolge e cambia per sempre, e non solo quella del malato, ma anche quella dei familiari più intimi.
Le ricerche, numerosissime, descrivono le varie fasi: rabbia, negoziazione, depressione, accettazione; altri aggiungono altre cose, ma non è questo il punto, non è con la descrizione che si affrontano le cose, ma con le strategie. Quindi mi baserò sull'esperienza che ho maturato in 10 anni di reparti ospedalieri per darvi 5 consigli che possono aiutarvi ad affrontare una malattia.
1) ⚔️ Combattere. ⚔️ Combattere è il miglior modo per sopravvivere, lasciarsi andare il miglior modo per precipitare nel baratro. Avere un atteggiamento combattivo è il primo passo.
2) ⛔️ Resistere alla tentazione di leggere su internet tutti i forum dei pazienti. Nei forum scrivono all'80% le persone che se la stanno passando molto male, chi sta bene che motivo avrebbe di scrivere sui forum? Una spirale di negatività che risucchierebbe chiunque e alimenta pensieri ossessivi ansiogeni. Non avete bisogno di queste cose.
3) 💪 Circondarsi di persone positive supportive. La qualità di vita di chi ha una malattia migliora nettamente se accanto a lui c'è qualcuno che gli vuole bene e gli sta accanto senza essere una presenza ingombrante e scomoda. Ricordo una mia paziente che fece una chemio devastante a Milano, sempre accompagnata da un'amica. Il ricordo di quei momenti sarebbe stato molto peggiore se avesse dovuto affrontare tutto da sola.
4) 👙Non trascurare mai le cose che ti piacciono 🍦. Tu esisti al di là della malattia. Continui a essere una persona, non un'etichetta diagnostica. E' importantissimo che coltivi a vivere come persona al massimo delle tue capacità, per non trasformarti in una malata degenerativa senza nome, ma solo un numero di cartella.
5) 👨🏼⚕️Se senti che non ce la fai nonostante tutto, affidati a uno psicoterapeuta di comprovata esperienza, empatia, capacità👩⚕️. Fai squadra con lui e chiedigli di tirarti fuori dalle sabbie mobili. Fa la differenza come fare nuoto libero e affidarti a un insegnante di nuoto che ti dà tecniche, esercizi, ti motiva, ti ascolta, ti insegna a nuotare e nuota con te. 🏊♂️
Scrivo ricordandomi delle tante persone che ho accompagnato, col pensiero e col cuore sono con loro
#malattia #psicologo #psicoterapeuta #elaborazione #traumi #lutto
2) ⛔️ Resistere alla tentazione di leggere su internet tutti i forum dei pazienti. Nei forum scrivono all'80% le persone che se la stanno passando molto male, chi sta bene che motivo avrebbe di scrivere sui forum? Una spirale di negatività che risucchierebbe chiunque e alimenta pensieri ossessivi ansiogeni. Non avete bisogno di queste cose.
3) 💪 Circondarsi di persone positive supportive. La qualità di vita di chi ha una malattia migliora nettamente se accanto a lui c'è qualcuno che gli vuole bene e gli sta accanto senza essere una presenza ingombrante e scomoda. Ricordo una mia paziente che fece una chemio devastante a Milano, sempre accompagnata da un'amica. Il ricordo di quei momenti sarebbe stato molto peggiore se avesse dovuto affrontare tutto da sola.
4) 👙Non trascurare mai le cose che ti piacciono 🍦. Tu esisti al di là della malattia. Continui a essere una persona, non un'etichetta diagnostica. E' importantissimo che coltivi a vivere come persona al massimo delle tue capacità, per non trasformarti in una malata degenerativa senza nome, ma solo un numero di cartella.
5) 👨🏼⚕️Se senti che non ce la fai nonostante tutto, affidati a uno psicoterapeuta di comprovata esperienza, empatia, capacità👩⚕️. Fai squadra con lui e chiedigli di tirarti fuori dalle sabbie mobili. Fa la differenza come fare nuoto libero e affidarti a un insegnante di nuoto che ti dà tecniche, esercizi, ti motiva, ti ascolta, ti insegna a nuotare e nuota con te. 🏊♂️
Scrivo ricordandomi delle tante persone che ho accompagnato, col pensiero e col cuore sono con loro
#malattia #psicologo #psicoterapeuta #elaborazione #traumi #lutto
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Dott. Giovanni Delogu
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sabato 10 novembre 2018
Tuo figlio piange troppo? LEGGI
Il *period of purple crying* è un periodo che intercorre tra le 2 settimane e 4 mesi di età, nel quale il neonato, passando attraverso delle normali fasi di sviluppo, incrementa l'intensità del pianto, alcuni per 5 ore al giorno e più, intensificando la sera. Il termine "purple", viola, non si riferisce al colorito del bambino quando piange, ma al periodo particolarmente difficile e stressante che attraversano i genitori e il bambino.
E' molto tosta, e chiunque ha avuto un bambino che piange sempre lo sa.
Vorrei dire ai padri che ci sono dentro e sentono di non farcela più, che hanno pensieri negativi, di guardare la foto, prendetevi dei momenti di pausa prima di non farcela più, lasciate il bambino a qualcuno che gli vuole bene e staccate la mente, fatevi un giro, liberatevi delle tensioni. Lo riprenderete dopo almeno 30 minuti, a piccole dosi.
La *sindrome del bambino scosso* (shake baby sindrome) è un grave danno cerebrale provocato dallo scuotimento, solitamente da parte del padre, che reagisce così allo stress di sentire il bambino sempre piangere. Le conseguenze possono portare anche alla morte.
Quindi dico a voi che leggete, medici, insegnanti, madri di neonati, chiunque siate, *condividete*, fate leggere ai vostri compagni/mariti questo post, perché essere consapevoli può salvarli da un dramma senza fine. E' un attimo, ti giochi la vita per 5 secondi sbagliati. Credetemi.
Quello nella foto è mio figlio, la persona a cui tengo di più in assoluto.
E' molto tosta, e chiunque ha avuto un bambino che piange sempre lo sa.
Vorrei dire ai padri che ci sono dentro e sentono di non farcela più, che hanno pensieri negativi, di guardare la foto, prendetevi dei momenti di pausa prima di non farcela più, lasciate il bambino a qualcuno che gli vuole bene e staccate la mente, fatevi un giro, liberatevi delle tensioni. Lo riprenderete dopo almeno 30 minuti, a piccole dosi.
La *sindrome del bambino scosso* (shake baby sindrome) è un grave danno cerebrale provocato dallo scuotimento, solitamente da parte del padre, che reagisce così allo stress di sentire il bambino sempre piangere. Le conseguenze possono portare anche alla morte.
Quindi dico a voi che leggete, medici, insegnanti, madri di neonati, chiunque siate, *condividete*, fate leggere ai vostri compagni/mariti questo post, perché essere consapevoli può salvarli da un dramma senza fine. E' un attimo, ti giochi la vita per 5 secondi sbagliati. Credetemi.
Quello nella foto è mio figlio, la persona a cui tengo di più in assoluto.
Di seguito alcuni link per avere più informazioni.
https://www.healthline.com/health/shaken-baby-syndrome
http://purplecrying.info/what-is-the-period-of-purple-cryin…
https://www.healthline.com/health/shaken-baby-syndrome
http://purplecrying.info/what-is-the-period-of-purple-cryin…
Se qualcuno avesse bisogno di maggiori informazioni, mi contatti.
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Dott. Giovanni Delogu
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domenica 4 novembre 2018
Seminario: L'esperienza dell'ipnosi: la regressione d'età come tecnica terapeutica.
Seminario formativo teorico-esperienziale
sabato 17/nov/2018 dalle 16:00 alle 18:00 Quìmica - Viale Armando Diaz, 104, 09125 Cagliari CA, Italia
Clicca qui sotto 👇 per vedere il programma e acquistare il tuo biglietto.
Biglietti 👉 Clicca per vedere il programma e acquistare il biglietto 👈
Affrettati: posti limitati.
Ricordo a tutti che per partecipare al seminario formativo teorico-pratico è necessario prenotarsi al seguente link sottostante acquistando il biglietto. In meno di 24 ore i posti sono quasi finiti, pertanto devo dare priorità a chi acquisterà il biglietto per primo.
⛔️ Cliccare su "parteciperò" nell'inserzione Facebook senza acquistare il biglietto non comporta la prenotazione.⛔️
Grazie.
Evento facebook: https://www.facebook.com/events/259043388289077/
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