Care lettrici e lettori,
con l'ipnosi si possono fare in tempi molto ridotti cose difficilmente realizzabili con altre forme di terapia a parità di tempo. E' possibile sovrascrivere un ricordo del passato, desensibilizzarsi dai sensi di colpa o da una paura, riprendere fiducia in se stessi, smettere di fumare, dimagrire, etc.
Ma l'ipnosi ha anche una serie di limitazioni, dato che non è una panacea per tutti i mali. E capite bene che per me sarebbe molto facile spacciare l'ipnosi come un rimedio miracoloso capace di curare qualsiasi malattia, ma quella è la strada che percorrono i ciarlatani, non chi è iscritto a un ordine nazionale e segue un codice deontologico (degli psicologi, nel mio caso) che garantisce trattamenti sanitari basati sull'evidenza scientifica.
Il primo limite dell'ipnosi, va da sé, ha a che vedere con l'ipotizzabilità del soggetto. Buoni soggetti ipnotici avranno importanti risultati terapeutici a tempo record, mentre per gli scarsi soggetti ipnotici, o persone refrattarie all'ipnosi, che non riescono a visualizzare principalmente, esistono certamente altre strategie per poterle aiutare, ma non l'ipnosi. Tutte queste informazioni le si verifica nella prima seduta.
Il secondo limite riguarda l'obiettivo della terapia. Ci sono dei limiti medici invalicabili, che piaccia o no. Ci sono persone con lesioni al midollo di entità tale che non potranno mai più camminare. E questa non è una scelta ideologica, è un dato di fatto. Se tagli o sfilacci un filo elettrico, la corrente non passa più e l'interruttore non funziona. Lesioni di tale entità sono irreversibili, e premetto che a me piacerebbe molto che fosse possibile fare miracoli ipnotici alla "alzati e cammina", ma fare braccio di ferro con limiti anatomici è una causa persa, come pensare di potersi arrampicare sui muri come Spyderman.
L'ipnosi -per quanto strumento potente- non può rendere reversibile qualcosa che è causato da un danno strutturale immodificabile. Altrimenti, senza fare troppi giri di parole, il mio paziente di 16 anni con un tumore al 4° stadio sarebbe vivo e guarito invece che morto col corpo invaso dai tumori, non credete?.
Qualcuno avrà da ridire che "nego la vera essenza dell'ipnosi" e menate varie. Ma checchè ne dica qualche autore, che "con la mente si può tutto", la replica immediata è che affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie. Neppure i successi dell'ipnosi per casi "semplici" come la psoriasi costituiscono prove straordinarie, tant'è che le ricerche effettuate hanno ottenuto risultati discordanti (e parliamo di una malattia autoimmune). Prove incontrovertibili che l'ipnosi faccia sparire la psoriasi, al momento non esistono. Esiste qualche caso, bilanciato da altri ricercatori che hanno provato a replicare l'esperimento senza riuscirci. Allora è l'ipnosi che funziona, o quel particolare terapeuta-sperimentatore?
Basterebbe 1 caso documentato e dimostrabile di lesione spinale trattata e guarita con l'ipnosi, da creare uno sconquasso a livello scientifico. Ma questo non è mai accaduto, e non perché l'ipnosi non funzioni, ma perché certi limiti anatomici non sono superabili.
Allora se vogliamo credere che l'ipnosi guarisce il cancro e qualsiasi altra malattia come la SLA, e la medicina ufficiale è il mastermind dietro il quale agiscono complotti di multinazionali e case farmaceutiche, allora questo credo è una fede, ma tutto ciò non ha niente da spartire con la disciplina dell'ipnosi come psicoterapia.
Credere per fede a qualcosa non significa che questo qualcosa esista, significa solo che riponiamo in esso una fede cieca e acritica. Chi, come me, fa lo psicoterapeuta e usa l'ipnosi come forma di psicoterapia, deve attenersi a rigore scientifico quando si parla di psicoterapia.
Altrimenti saremmo sciamani, sacerdoti, guru, santoni, non psicologi, medici e psicoterapeuti.
Dott. Delogu
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