Cari lettori,
anche a Cagliari e nell'intera isola ci sono persone che soffrono di attacchi di panico. I sintomi sono prima di tutto panico più totale, a cui si aggiunge sudorazione fredda, tremori, cuore a mille, non sentirsi più in sé (depersonalizzazione) o sentire la realtà non reale (derealizzazione).
Fortunatamente esistono delle psicoterapie specifiche in grado di far sparire il sintomo, in molti casi nella mia esperienza clinica guarire proprio.
Personalmente utilizzo un mix di varie forme di psicoterapia, adattando la strategia sulla base della persona, della sua storia di vita e del contesto.
Tempi? 8-10 sedute, è la mia media, ma attenzione, è il mio personale modo di lavorare, molto pratico, concreto, fatto di esercizi, strategie, compiti a casa, compiti da eseguire fuori casa.
Si può mettere in corto circuito il sistema che innesca l'attacco di panico, e fare in modo che la persona riprenda la propria vita, la propria autonomia, la propria libertà, liberi dal sintomo.
La terapia farmacologica può essere un aiuto, sebbene non la consigli mai in prima battuta per casi del genere, perché ha lo svantaggio di legare troppo la persona al farmaco, cosa che va contro l'autonomia individuale. Ho conosciuto mie pazienti che giravano con la boccetta di Lexotan in tasca "per ogni evenienza", e ho sempre pensato che sganciarsi da un farmaco del genere era un problema in più da affrontare. Come sarebbe se ciascuno di noi avesse un Lexotan mentale, una strategia efficace, collaudata, che consente di bloccare qualunque sintomo se dovesse mai presentarsi?
Non sarebbe forse la più grande forma di controllo che chi soffre di attacchi di panico vorrebbe avere?
Quello che succede è che in poco tempo la persona sviluppa una tale consapevolezza e sicurezza che non ha più bisogno di usare la tecnica, e con un follow up di qualche seduta si può dire addio agli attacchi di panico.
Si usa l'ipnosi? Ma certo, anche quella.
Che ne dite, vale a pena provare?
Dott. Delogu
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