Care lettrici e lettori,
mi capitano a volte delle persone che hanno un'aspettativa errata dell'ipnosi, si aspettano una perdita totale del controllo, ossia si immaginano la trance come una trance mariana, la stessa che avviene nei veggenti di medjugorie, dove la veggente rimane a fissare il vuoto totalmente inconsapevole di ciò che accade intorno (foto a sinistra).
Nonostante io spieghi che:
a) non è vero che si dorme
b) non è vero che si perde il controllo
c) non è vero che esiste una forza manipolatori che domina la mente
e che specifichi abbondantemente che solo al 10% della popolazione è riservato il privilegio di vivere una realtà ipnotica totalmente distaccata dalla realtà, rimane sempre qualcuno che rimane amareggiato dal fatto di rientrare nel 90%.
Per questo fatto bisogna ringraziare il caro Giucas Casella, il quale continua ad alimentare un'immagine distorta dell'ipnosi, nella quale si dorme, si perde il controllo, si manipola la mente, con l'attenuante che lui stesso ha detto chiaramente che egli non è un mago, non ha alcun potere, e pratica ipnosi da palco. Peccato che le persone non hanno la minima idea della distinzione tra ipnosi da palco e ipnosi clinica. Ma sono qui per chiarire il concetto.
L'ipnosi da spettacolo serve per stupire, per sbalordire, è fatta di movenze, tecniche atte a strabiliare lo spettatore. Si tratta infatti di uno spettacolo a tutti gli effetti, le tecniche vengono enfatizzate in modo teatrale, talvolta con l'aiuto di complici. E come ogni spettacolo il tutto viene preparato nel minimo dettaglio con largo anticipo. Quindi, per capirci, alcune cose sono vere, altre no.
L'ipnosi clinica è una tecnica usata in un contesto di psicoterapia. L'obiettivo è terapeutico (quindi si tratta di una prestazione sanitaria), le tecniche sono adeguate al contesto e non enfatizzate in alcun modo per stupire. Tutto ciò che si allontana dalle finalità terapeutiche viene respinto, in quanto il clinico segue il codice deontologico degli psicologi o dei medici.
L'ipnotista da spettacolo prende in giro l'ipnotizzato, lo mette in situazioni di ridicolo per far ridere gli spettatori, può dirgli che il suo corpo è coperto da scarafaggi che lo mordono per puro show, ignorando il fatto che quel poveretto possa spaventarsi a morte e fregandosene di qualunque danno psichico possa emergere come conseguenza dell'ipnosi.
L'ipnotista clinico si rapporta con una modalità di rispetto e ascolto empatico, segue un codice deontologico e ha la massima cura e interesse di ciò che accade alla persona una volta uscita dalla seduta. Lavora con la persona per conseguire un obiettivo della terapia concordato.
Inoltre svariate ricerche scientifiche hanno dimostrato che non vi è alcuna correlazione tra profondità della trance e risultato terapeutico. Quindi è un FALSO pensare che "se vado più in profondità guarisco prima e meglio". Può darsi che se vai più in profondità non guarisci proprio, perché dipende da cosa si fa durante l'ipnosi, non da quanto è profonda l'esperienza.
Quindi per evitare equivoci, stamperò questo post e lo farò leggere a tutte le persone che verranno da me, come manifesto pedagogico pre-trattamento.
Lo faccio perché ci tengo, perché voglio assolutamente far raggiungere l'obiettivo alle persone che vengono da me, nel modo migliore e nel minor tempo possibile, e non posso permettere che questi errori concettuali ostacolino il mio lavoro.
E' chiaro il concetto?
Per un'analisi più approfondita della controversia sulla "stage hypnosis"
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Dott. Delogu
Ipnosi e psicoterapia a Cagliari
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mercoledì 16 maggio 2018
Cos'è veramente l'ipnosi. Leggete.
Pubblicato da
Dott. Giovanni Delogu
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